Inserimento lavorativo
GLI STRUMENTI PER L'INCLUSIONE
L'inserimento lavorativo di persone svantaggiate ha un'importanza sociale molto significativa, poiché contribuisce a creare una società più inclusiva e giusta.
L'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, come ad esempio disabili, persone con malattie croniche, persone con bassa istruzione o provenienti da contesti sociali difficili, offre loro la possibilità di contribuire alla società attraverso il lavoro e di essere autonomi economicamente. Ciò può migliorare la loro autostima e ridurre la loro dipendenza dai servizi sociali; può aiutare a combattere la discriminazione e l'esclusione sociale. Quando le persone svantaggiate trovano lavoro, vengono riconosciute le loro competenze e le loro capacità, e questo contribuisce a rompere i pregiudizi e le stereotipie che spesso circondano queste persone; può contribuire a migliorare l'economia locale e nazionale.
Le persone svantaggiate che lavorano pagano le tasse e diventano consumatori attivi, contribuendo così alla crescita economica e alla riduzione della povertà.
In sintesi, l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate è importante per la creazione di una società più inclusiva, giusta ed equa. Offrire a queste persone l'opportunità di lavorare non solo beneficia loro stessi, ma anche la società nel suo insieme.
IMPATTO SULLA SPESA PUBBLICA
La spesa pubblica italiana per l'inclusione lavorativa delle persone svantaggiate è stata oggetto di diverse politiche sociali e di investimenti negli ultimi anni; ad esempio: la riduzione della spesa pubblica per i sussidi di disoccupazione o di invalidità e il maggior gettito fiscale generato dalle persone inserite nel mondo del lavoro. Un maggior tasso di occupazione può contribuire a una crescita economica più sostenibile e a una riduzione della povertà. In generale, possiamo affermare che “l'inclusione lavorativa delle persone svantaggiate può essere considerata come un investimento sociale che genera benefici non solo per le persone coinvolte, ma per l'intera società e l'economia nazionale”.
PRINCIPALI BENEFICI ECONOMICI
Aumento del gettito fiscale:
Quando le persone svantaggiate trovano lavoro, pagano le tasse sul reddito e contribuiscono al gettito fiscale. Questo aumenta le entrate del governo e può aiutare a finanziare servizi pubblici come l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'assistenza sociale.
Riduzione della spesa pubblica:
L'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate può ridurre la spesa pubblica per i sussidi di disoccupazione o di invalidità. Le persone che lavorano diventano meno dipendenti dai sussidi sociali e questo può ridurre la pressione sui bilanci pubblici.
Miglioramento della produttività:
Le imprese che assumono persone svantaggiate possono beneficiare della loro esperienza e delle loro competenze, che spesso sono trascurate dal mercato del lavoro. Ciò può portare a un aumento della produttività e della competitività dell'impresa.
Maggiore inclusione sociale:
L'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate può contribuire a ridurre la disuguaglianza economica e a promuovere una maggiore inclusione sociale. Ciò può migliorare il benessere sociale e ridurre le tensioni sociali.
Crescita economica sostenibile:
L'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate può contribuire alla crescita economica sostenibile attraverso l'aumento della produttività, la riduzione della disoccupazione e la creazione di nuovi posti di lavoro. Ciò può portare a una maggiore prosperità economica per l'intera società.
RIFERIMENTI STATISTICI
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Secondo i dati dell'Istat (Instituto Nazionale di Statistica), nel quarto trimestre 2021 l'incidenza della disoccupazione tra le persone con disabilità in Italia era pari al 14,3%, rispetto al 7,3% della popolazione senza disabilità.
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L'indagine "La responsabilità sociale delle imprese in Italia" condotta da KPMG nel 2021 ha rilevato che il 64% delle imprese italiane ha attuato politiche di inclusione lavorativa per le persone svantaggiate, con un'attenzione particolare alle persone con disabilità.
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Secondo i dati del Fondo Sociale Europeo, nel periodo 2014-2020 l'Italia ha investito circa 2,6 miliardi di euro in programmi di inclusione lavorativa delle persone svantaggiate, destinando il 62% dei fondi al sostegno alle imprese che assumono lavoratori svantaggiati.
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Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate può contribuire a ridurre la povertà e la disuguaglianza, migliorando la qualità della vita delle persone e creando posti di lavoro più sostenibili.
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Un recente studio condotto dal Center for Social Investment della Heidelberg University ha rilevato che l'inclusione lavorativa delle persone svantaggiate può avere un impatto positivo sulla produttività e sulla redditività delle imprese, oltre a migliorare la qualità della vita dei lavoratori coinvolti.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Questa legge prevede l'obbligo per le imprese pubbliche e private con almeno 15 dipendenti di assumere lavoratori con disabilità in una percentuale che va dal 7% al 15% a seconda delle dimensioni dell'impresa. La legge prevede anche il sostegno alle imprese che assumono lavoratori svantaggiati, tramite agevolazioni fiscali e contributi.